PROGETTO EDUCATIVO ANNUALE 

BAMBINI AL CENT-RO.

 

“I bambini assomigliano alle spugne. Assorbono tutto: il nervosismo,

le cattive idee, le paure degli altri.

Sembrano dimenticare ma poi rispunta tutto…

dentro la cartella o sotto le lenzuola, oppure davanti a un libro.”

“Che cos’è un bambino?” (Beatrice Alemagna)

 

 

VERSO UNA NUOVA IDEA DI SCUOLA

 

Dopo un periodo che ha visto mutare le abitudini e le relazioni sociali, in cui chiusura e diffidenza sono state le parole chiave nella vita di ciascuno, destabilizzandone totalmente gli equilibri, riteniamo fondamentale ripensare il nostro agire educativo rimettendo al centro un’idea di bambino/a a cui troppo è stato tolto e al/alla quale va restituito ora quel tempo e quello spazio “libero”. Uno spazio entro il quale potersi muovere, riscoprendo il piacere di guardarsi intorno e scoprire cose nuove, creare momenti di incontro e relazione, sperimentare e sperimentarsi in esperienze stimolanti, ricche e interessanti che coinvolgano il bambino/a in maniera totale e lo/a investano in modo globale.

È necessario quindi riappropriarsi della scuola tutta, ricostruire uno spazio agito e vissuto che risponda ai loro bisogni, interessi, desideri, rimasti imprigionati nelle maglie delle restrizioni e delle paure che in qualche modo hanno essi stessi assorbito e che mettono in risalto quelle fragilità di cui noi tutti siamo portatori in qualche modo.

Dopo quel tempo “sospeso” in cui tutto si è fermato, in cui anche chi abita la scuola si è sentito perso e smarrito, è giusto ora ripensare a quanto quello “stare, vivere e fare quotidiano” fosse per tutti prezioso e carico di valenze emotive per la crescita e il benessere di ciascuno.

È tempo di restituire loro “un’identità bambina”, accompagnandoli in un nuovo orizzonte di possibilità e occasioni in cui possano scoprire o ritrovare il proprio vissuto, orientando come una bussola il loro agire, il loro sentire e riconoscendoli nuovamente come “Piccole Persone”, portatrici di diritti irrinunciabili.

“Un bambino è una persona piccola, con piccole mani, piccoli piedi e piccole orecchie, ma non per questo con idee piccole.” Beatrice Alemagna

Il nostro intento vuol concretizzarsi quindi nel trasformare la fragilità in risorsa, valorizzandola come preziosa opportunità e occasione di crescita, punto di partenza verso il cambiamento nel quale si fa esperienza di sé, anche e soprattutto grazie all’incontro e alla relazione con l’altro, e che induce alla nascita di una nuova e positiva immagine propria e delle proprie capacità.

Vogliamo investire in una scuola che si riorganizza intorno ad un’idea chiara di bambino/a a cui vuol prestare un ascolto attento, una scuola aperta nella quale muoversi senza paura, una scuola che sa proporre, differenziare ma anche rallentare, affinchè ciascuno possa trovare il suo posto, ciò che più è vicino al suo modo di sentire e vivere le varie esperienze, condividere quelle che sono le sue competenze, scoprire e apprendere in maniera attiva e dinamica costruendo così un apprendimento che si concretizza nella condivisione, nel confronto, nell’incontro che cercheremo di favorire valorizzando la dimensione del piccolo gruppo.

Una scuola che sa rispettare i tempi di ciascuno, per far sì che tutti possano scoprire se stessi e trovare il giusto canale espressivo per affermare la propria individualità e rafforzare la propria autostima, per camminare insieme, ciascuno a modo suo. “Perdere tempo per guadagnare tempo” (Rousseau); “Fare una scuola amabile, operosa, inventosa, vivibile, documentabile e comunicabile, luogo di ricerca, apprendimento, ricognizione e riflessione dove stiano bene bambini, insegnanti e famiglie è il nostro approdo” (Loris Malaguzzi).

La poesia “Invece il cento c’è”, manifesto della filosofia dei 100 linguaggi dei bambini e delle bambine, alla base del Reggio Children Approach, è ciò a cui vorremmo ispirarci nel nostro progetto educativo fondato sull’idea di un bambino/a riconosciuto nel suo essere una “persona piccola”, ma portatrice di pensieri, idee, conoscenze e competenze, che agisce in maniera attiva e costruttiva nella comprensione del mondo che lo circonda attraverso linguaggi differenti, attraverso un fare concreto che opera sulla realtà.

Un bambino/a che vive in un contesto che riscopre la corporeità, l’uso del corpo e delle mani: un corpo che comunica, che crea, che scopre, che gioca… che sta bene e che, mentre agisce, costruisce un pensiero su ciò che vive. Pensiero che si genera attraverso esperienze vicine al modo di esplorare dell’infanzia, che assorbano mente e corpo allo stesso tempo, che lo investano in tutte le sue dimensioni (cognitiva, sensoriale, percettiva, sociale, emotiva, motoria). Proposte che rispondano ai loro bisogni ma che sappiano rispettare anche le loro storie, la loro unicità, le loro caratteristiche. Ricordando sempre che non dobbiamo riempire i bambini/e di cento cose ma offrire loro un contesto ricco di stimoli affinchè il “cento” delle loro potenzialità e inclinazioni possa fiorire insieme a loro.

 

Invece il cento c’è

Il bambino
è fatto di cento.

Il bambino ha
cento lingue
cento mani
cento pensieri
cento modi di pensare
di giocare e di parlare

cento sempre cento
modi di ascoltare
di stupire di amare
cento allegrie
per cantare e capire

cento mondi
da scoprire
cento mondi
da inventare
cento mondi
da sognare.

Il bambino ha
cento lingue
(e poi cento cento cento)
ma gliene rubano novantanove.

La scuola e la cultura
gli separano la testa dal corpo.
Gli dicono:
di pensare senza mani
di fare senza testa
di ascoltare e di non parlare
di capire senza allegrie
di amare e di stupirsi
solo a Pasqua e a Natale.

Gli dicono:
di scoprire il mondo che già c’è
e di cento
gliene rubano novantanove.

Gli dicono:
che il gioco e il lavoro
la realtà e la fantasia
la scienza e l’immaginazione
il cielo e la terra
la ragione e il sogno
sono cose
che non stanno insieme.

Gli dicono insomma
che il cento non c’è.
Il bambino dice:
invece il cento c’è.

 

“Il piacere dell’apprendere, del conoscere e del capire è una delle prime fondamentali sensazioni che ogni bambino si aspetta dall’esperienza che affronta da solo, con i coetanei e con gli altri. Una sensazione decisiva che va rafforzata perché il piacere sopravviva anche quando la realtà dirà loro che l’apprendere, il conoscere, il capire possono costare difficoltà e fatica. È in questa sua capacità di sopravvivere che il piacere può sconfinare nella gioia” (Loris Malaguzzi).

Noi adulti dobbiamo quindi preparare un contesto che possa far emergere le qualità di cui ognuno è portatore anche grazie all’incontro con l’altro. Proporre esperienze diversificate che valorizzino l’incontro, il confronto e il benessere soprattutto. Attività intese come modalità di sperimentazione di sé che valorizzano la propria individualità e differenza, senza costrizioni ma lasciando che ciascuno si senta libero di partecipare a modo suo. Un cento declinato in modo sempre diverso per permettere la libera espressione di ogni bambino/a e dar voce alle sue cento sfumature.

L’insegnante si fa quindi regista, sostenendo i processi conoscitivi insiti nelle attività proposte, allestendo spazi e materiali adeguati, progettando esperienze in cui ciascuno possa trovare il suo modo di esprimersi, partecipare alla vita di scuola e stare bene. Sospendendo il giudizio adulto e promuovendo l’emergere spontaneo delle loro potenzialità, attraverso l’ascolto empatico dei loro bisogni, delle loro idee e ipotesi, promuovendo lo scambio di competenze che si generano nella sicurezza di sentirsi accolti ed accettati e che possono rafforzarsi nel confronto e nell’interazione, promotori di ogni processo di crescita. Affinchè le fragilità di ognuno possano diventare risorsa di tutti.

“Il nostro compito è aiutare i bambini a scalare le proprie montagne il più in alto possibile. Nessuno può fare di più” (Loris Malaguzzi).

Il gruppo verrà quindi inteso come “luogo” in cui portare qualcosa di sé, un pensiero, un’emozione, una parola, un contributo nell’elaborazione di progetti o nel vissuto di esperienze condivise, momenti nei quali si intende promuovere la reciprocità nel parlare e nell’ascoltare. Attivare quindi attraverso l’incontro di diversi punti di vista e idee la nascita di un pensiero sociale nel quale l’agire e il sentire del singolo viene valorizzato, all’interno di una dimensione allargata, nella sua individualità e confermato dal senso di appartenenza a un gruppo stesso nel quale riconoscersi.

Un ambiente, luogo di relazione e scambio, che accoglie e stimola i processi di ricerca e apprendimento spontanei dei bambini e delle bambine, un ambiente progettato e riprogettato per farli sentire accolti e sicuri.

“La scuola è un concentrato di esperienze, una grande avventura che può essere vissuta come se fosse un viaggio, un libro scrivere insieme, uno spettacolo teatrale, un orto da coltivare, un sogno da colorare” (Zavalloni).

Quest’anno sperimentiamo una nuova modalità “di stare insieme” a scuola. Ci saranno più occasioni in cui i bambini saranno invitati a spostarsi dalla propria sezione per andare in quella vicina, così da poter vivere momenti di gioco e attività con altre insegnanti e bambini che normalmente incontrano “fuori” dalla propria sezione. Una scuola quindi intesa come comunità educativa dove le insegnanti renderanno coscienti i bambini della loro unicità e dell’unicità di tutti gli altri. Quest’anno i bambini e le bambine avranno la possibilità di intrecciare nuovi rapporti, costruire sentimenti positivi all’interno di una comunità scolastica dove tutti contribuiscono alla vita comune e sono degni di rispetto e amore.

 

LE FESTE

La scuola, grazie alla sinergica azione dei membri che la compongono, organizza nel corso dell’anno alcuni momenti di festa, occasioni importanti per far scoprire e vivere ai bambini le tradizioni e gli usi del luogo e dell’ambiente in cui viviamo, opportunità per “aprire” l’ambiente scolastico alle famiglie affinchè possano vivere in prima persona una collaborazione attiva con la scuola.

Ne deriva, naturalmente, un approfondimento di rapporti e di relazioni tra personale scolastico e famiglie e tra famiglie stesse, in un clima di gioia, condivisione e divertimento.

Molto importante tra le feste è la Festa dei compleanni. La cuoca Sara prepara una grandissima e coloratissima torta per festeggiare i bambini che compiono gli anni in quel mese. È occasione comunitaria di condivisione e gioia.

Poi c’è la tradizionale Castagnata, in cui anche i genitori “entrano” a scuola per collaborare alla sua realizzazione. Anche gli Alpini sono chiamati ad aiutare.

Altre feste sono la tradizionale Festa di Natale, preparata da bambini ed insegnanti con canti e poesie, mentre i genitori collaborano all’allestimento del Presepe.

 

PROGETTO BIBLIOTECA

“Con un bel libro tu puoi volare, per nuovi mondi puoi viaggiare, tante persone puoi incontrare e con esse fantasticare. Non ti puoi certo annoiare e tante cose puoi imparare. Se ti immergi nella lettura, certo la noia non ti cattura, potrai scoprire ogni avventura e provare l’emozione pura. Ogni racconto è un nuovo mondo che ti sorprende da cima a fondo”.

Quest’anno scolastico partirà il Progetto Biblioteca presso la Biblioteca dei Ragazzi a Palazzina Liberty in piazza Dante, che prevede un’uscita in biblioteca ogni lunedì. Le prime uscite inizieranno a novembre per concludersi ad aprile; verranno formati piccoli gruppi misti con bambini delle varie sezioni (circa otto), per dare così la possibilità a tutti i bambini e alle bambine dell’ultimo anno della scuola di andare a leggere e scegliere a piacere un libro, che verrà portato a scuola per essere condiviso anche con gli altri compagni. La biblioteca verrà raggiunta con una tranquilla passeggiata nel centro storico della città. Il progetto è pensato per sviluppare attenzione, concentrazione, sollecitare la curiosità e la fantasia nel bambino, per condividere le emozioni, per accrescere la creatività, per stimolare il linguaggio e per rispettare gli oggetti altrui (il libro prestato).

 

PROGETTO ACCOSTAMENTO LINGUISTICO

La nostra scuola porta avanti ormai da anni un progetto di accostamento alla lingua inglese nella consapevolezza che sia una preziosa opportunità per i nostri bambini e le nostre bambine e un arricchimento per l’intera scuola. Tale progetto si prefigge di avvicinare i bambini/e a modi diversi di comunicare, favorendo così un arricchimento di competenze, una maggiore flessibilità mentale, maggior capacità di risolvere problemi e di distinguere fra somiglianze fonetiche e somiglianze semantiche, sviluppando nei bambini una straordinaria ricchezza linguistica e mentale. Le esperte di inglese sono le teachers Yasmin e Carla.

Carla è presente a scuola lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì con orario 9.00-12.00 e segue le sezioni Bolle di Sapone e Nuvolette, mentre Yasmin è presente nelle sezioni Gufetti e Stelline dal lunedì al giovedì 8.30-12.30.

 

FESTA DEI DIPLOMI

Durante l’anno scolastico i bambini “grandi” verranno coinvolti in un progetto di continuità con la scuola Primaria per agevolare il loro futuro ingresso a questo ordine di grado scolastico. A conclusione di questo progetto e del periodo di permanenza alla scuola dell’infanzia, la scuola S. Antonio organizza ai bambini “grandi” un momento di festa per salutare compagni ed insegnanti. Queste ultime attraverso la consegna di un “diploma”, simbolo di un’effettiva crescita fisica, cognitiva ed emotiva, augurano ai bambini in uscita un cammino sereno nella nuova “avventura” scolastica. Dopo la festa, che si svolge al mattino, la cuoca Sara prepara un pranzo speciale, il “Pranzo dei diplomi” che prevede sia un menù speciale che una speciale organizzazione della sala da pranzo che consenta ai bambini “grandi” di essere i protagonisti di questa speciale occasione.

 

 

PROGETTO POSTICIPO

UN TEMPO PER NOI

Anche per quest’anno il Posticipo o Tempo prolungato si atterrà al Progetto Annuale di Scuola, tenendo però certamente conto del fatto che si tratta di un momento particolare della giornata scolastica di ogni bambino/a. Infatti, se l’anticipo segna l’entrata a Scuola e quindi un primo momento d’accoglienza e d’incontro, il posticipo è invece quel momento, altrettanto importante, dove il vostro bambino/a conclude la sua giornata scolastica per andare a ricongiungersi alla propria famiglia.

Sono entrambi momenti delicati, all’interno dei quali va data ai bambini la giusta attenzione, rispettando i loro bisogni che spesso possono essere legati al sonno interrotto e alla stanchezza dovuta a giornate particolarmente lunghe e intense.

In questi particolari momenti viene privilegiata una modalità di gioco libero dove i bambini possano scegliere in maniera autonoma le attività che desiderano fare, per rispondere al meglio al loro benessere.

Ad eccezione del momento della merenda, infatti, il posticipo è un tempo molto frammentato, interrotto dalle uscite dei bambini che devono essere preparati dalle insegnanti, mentre i genitori li aspettano all’esterno.

È quindi importante proporre attività brevi e flessibili, spesso su loro richiesta, come racconti di piccole storie, gioco libero e simbolico, ritagli, rappresentazioni grafico-pittoriche, costruzioni e giochi da tavolo. Dopo la merenda, momento privilegiato e piacevole non solo per la socializzazione e la condivisione ma anche per ricordare le regole dello star bene a tavola, ci si prepara per la prima uscita dei bambini dalla sezione o dal giardino, tenendo conto che alcuni amici resteranno a scuola ancora per un periodo di circa un’ora e che quest’ultimo dovrà anch’esso offrire un’atmosfera giocosa, divertente e di libertà.

Lo spazio del Giardino, infatti, fino a quando il tempo lo permetterà, sarà la nostra “AULA A CIELO APERTO” all’interno della quale i bambini potranno non soltanto muoversi liberamente o correre ma anche vivere nuove esperienze sensoriali con i giochi -strutturati e non con gli elementi naturali da cui sono circondati: alberi, cespugli, foglie, sassi, rametti. Attraverso i cinque sensi potranno così fare esperienze, di suoni, rumori, colori, movimenti e odori. Utilizzando poi le attrezzature già presenti nel giardino, come le casette con gli scivoli, i dondolini o la sabbiera, i bambini avranno la possibilità di utilizzare schemi motori semplici e complessi come scivolare, saltare, arrampicarsi, sviluppare le proprie abilità manuali e la creatività, socializzando e collaborando con il grande o piccolo gruppo.

 

L’organizzazione del Tempo Prolungato è quindi la seguente:

14.30-15.00: risveglio dei bambini della nanna e accompagnamento nelle sezioni per l’uscita delle 15.15-15.30 o per il Tempo Prolungato;

15.00-16.00: formazione dei 3 gruppi del Posticipo (Giallo, Verde, Blu), un momento per la merenda, spazio per gioco libero e attività;

16.15-16.30: prima uscita;

16.30-17.00: spazio per gioco libero;

17.15-17.30: seconda uscita.

 

Progetto educativo S.Antonio 2022-2023